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Castello svevo

 

Il Castello caratterizza con il suo profilo non solo il borgo ma lo stesso muraglione che si affaccia verso il lato nord, offrendo la sua facciata più aggressiva e inattaccabile.

Lo spettacolo che offre lo skyline del borgo vecchio visto dalla parte nord è uno dei più originali in Italia.

L'edificio,  è costituito da una base tronco-piramidale munita di torrette cilindriche agli spigoli e sormontata da una torre parallelepipeda di minori dimensioni.

Sul lato nord è visibile l'avancorpo dell'antico ponte levatoio, che fungeva da ingresso. L'apparato murario è formato da blocchi di pietra sbozzata grossolanamente, mentre per le cornici di porte e finestre sono stati utilizzati mattoni, alternati a conci squadrati.

La semplicità della struttura e le sue caratteristiche difensive fanno pensare, che sia stato costruito in epoca normanna (XI secolo), nel luogo ove già esisteva un torrione di epoca longobarda.

Foto del 900 del  Borgo Vecchio di Termoli


spaccato tridimensionale Castello svevo, Termoli

Sezione Castello Svevo, Termoli

archi all'interno dei corridori del castello

Interno Castello

A tale periodo risalgono inoltre i primi apparati militari della città di Termoli, che comprendevano possenti mura perimetrali ed otto torrette merlate per la difesa costiera. Una di esse è situata all'ingresso del Borgo Vecchio, le altre sono più o meno riconoscibili lungo la cerchia muraria. Il Castello è comunemente definito Svevo, probabilmente a causa della ristrutturazione, databile al 1247, che Federico II vi fece apportare, come testimoniava una lapide ritrovata all'interno di una delle torrette angolari. Tale intervento sarebbe stato attuato nel 1240, successivamente alla distruzione delle difese esistenti per opera della flotta veneziana, alleata di Papa Gregorio IX. L' imperatore Svevo volle che le mura e il castello fossero ristrutturati, e previde nuove installazioni militari. Nel corso dei secoli il castello ha subito varie modifiche soprattutto per l'adozione delle armi da fuoco.

Durante i recenti restauri sono stati ritrovati dei graffiti databili al secolo XVI, ed alcuni disegni al carbone lasciati sulle pareti della cisterna inferiore nel periodo in cui questa era adibita a carcere borbonico. Nei primi decenni del 1900 furono realizzati lavori di consolidamento sia alle mura che ai bastioni.

Presso l'Archivio di Stato di Campobasso sono conservati alcuni fascicoli che documentano tali interventi: il muraglione di pietrame, pericolante a causa dell'azione delle mareggiate, fu consolidato una prima volta nel 1928 e successivamente negli anni 1933 e 1937-40. In tale occasione fu previsto anche il prolungamento della scogliera, per una migliore difesa dalla corrosione delle mareggiate. In seguito ai danni subiti durante la seconda guerra mondiale vennero effettuati ulteriori lavori di manutenzione. Dal 1885 il Castello di Termoli è stato annoverato tra i monumenti nazionali e designato quale museo storico regionale.

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